MUSEI CIVICI: SEZIONE ARCHEOLOGICA

Mosaico della Pantera

La sezione archeologica č allestita al piano terra del Palazzo malatestiano e si articola in sei sale.
Accoglie reperti preistorici, protostorici e romani provenienti dalle collezioni private, dal mercato antiquario, da rinvenimenti casuali e da campagne di scavo effettuate nel territorio dell'antica Fanum Fortunae. Prima di accedere al museo, nel sottoportico del palazzo, č possibile ammirare il bellissimo Mosaico della Pantera, una pavimentazione a tessere bianche e nere del II secolo d.C. Accanto trovano posto un grande dolium in terracotta per la conservazione degli alimenti e tre esemplari di sarcofagi paleocristiani databili al V-VI secolo d.C.

Ritratto di Ottavia Il percorso interno ha inizio con la Sala della Preistoria e della Protostoria nella quale sono esposti manufatti in pietra che vanno dal Paleolitico inferiore all'etā del Ferro, frammenti in ceramica, strumenti in osso ed in bronzo. All'interno delle vetrine č possibile ammirare: un corredo tombale dell'etā del Ferro proveniente da Monte Giove, un bellissimo cratere attico, una spada in bronzo, delle fibule, pendagli, ciotole e un bronzetto di offerente.
Nella successiva Sala degli Arredi sono raccolti oggetti di uso domestico dell'epoca romana come recipienti in vetro e vasellame da mensa in terracotta, delle lucerne, alcune urne cinerarie e il cosiddetto cippo graccano.
Nella Sala dei cippi e delle anfore sono collocati quattro cippi militari cilindrici provenienti dalla via Flaminia dedicati a vari imperatori. Numerosi anche gli esemplari di anfore di produzione adriatica.
La Sala della Fortuna deve il proprio nome alla suatua della dea Fortuna (I-II secolo d.C.) rinvenuta nell'area del Palazzo Vescovile assieme ad altri reperti. Degno di nota un bassorilievo mitriaco raffigurante una figura virile seminuda con ali e l'altare marmoreo dedicato a Sol Invictus. Troviamo inoltre una testa di Ercole, la statua di Diana cacciatrice e la triade divina raffigurante Apollo fra la madre Latona e la sorella Diana, della prima etā imperiale.
Nella successiva Sala del Nettuno sono esposti frammenti di trabeazioni e cornici marmoree, resti di pavimentazioni in terracotta, un mosaico a tessere bianche e nere raffigurante Nettuno con il tridente sulla quadriga di cavalli marini e un capitello corinzio, proveniente dagli scavi del teatro romano.
L'ultima sala della sezione archeologica e la Sala delle iscrizioni e della statuaria romana. All'ingresso si erge la monumentale statua dell'Imperatore Claudio. Dall'antico acquedotto proviene il torso di statua virile in nuditā eroica considerato una rielborazione del II secolo di un originale greco. Fra i ritratti femminili spicca quello di una giovane donna dall'elaborata acconciatura attribuito ad Ottavia, sorella di Augusto. Completa la rassegna l'erma bifronte di giovane satiro e vecchio sileno.
Accanto alla statuaria č esposta una raccolta epigrafica che comprende lapidi funerarie ed iscrizioni relative ad opere di pubblica utilitā in cui sono citati personaggi, magistrature e corporazioni dell'antica Colonia Julia Fanestris.


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